Gianni Rodari

Gianni Rodari nella Periferia del Conflitto

La Rivolta Pacifica verso l’Oppressore

Avatar Micaela Rudari
8/4/2022

Continuano i conflitti in Ucraina e i conseguenti aiuti umanitari che stanno venendo offerti ai profughi.

È al confine romeno che si trova Edith, una donna ungherese che collabora con Save The Children. Edith, che da otto anni fa volontariato in Ucraina, porta conforto ai bambini nelle tende dei vari enti non organizzativi raccontando ai bambini che parlano russo, provenienti soprattutto dalla costa del Mar Nero, i racconti di Gianni Rodari in lingua russa.

Chi è Gianni Rodari

Gianni Rodari è un autore per l’infanzia, diplomato come maestro elementare.

Richiamato alle armi nel 1943 dalla Repubblica Sociale Italiana, il regime collaborazionista della Germania nazista, dopo la morte di due dei migliori amici a causa della guerra e dell’internamento del fratello in un campo di concentramento nazista in Germania, lasciò l’uniforme ed entrò nella Resistenza.

Nel 1970 è stato il primo e unico italiano a ricevere il Premio Hans Christian Andersen, il più importante premio della letteratura per l’infanzia.

Le avventure di Cipollino

“Le avventure di Cipollino” è uno dei romanzi maggiormente apprezzati di questo autore.

È ambientato in un mondo abitato da vegetali antropomorfi, la cui popolazione è oppressa dal Principe Limone e dall’aristocrazia locale. Cipollino, nato in una famiglia povera, viene spinto dal padre Cipollone, condannato all’ergastolo per aver pestato accidentalmente il piede del Principe, a diventare uno studioso per poter riconoscere i bricconi. Cipollino, al termine delle sue avventure, libera gli amici di prigione, espugna il castello del tiranno Conte Pomodoro ed espone la bandiera della Repubblica.

Cipollino in Unione Sovietica

Edith racconta che Rodari è stato molto tradotto nell’est e in quelle zone Cipollino divenne molto popolare per il suo tema di rivolta pacifica verso l’oppressore

Nel 1954 le sue avventure vennero tradotte  in Polonia, Germania dell’Est, Cecoslovacchia, Ungheria, Albania e Jugoslavia.

Edith afferma: “(Queste storie) sono, implicitamente, storie di denigrazione degli autoritarismi, di ridicolizzazione dei dittatori, di palese dissenso verso la guerra. Gli intellettuali russi lo avevano ben chiaro e, anche per questo, lo ammiravano. Gli uomini di potere ammiravano, a mio avviso, la sua fantasia, ma, intimamente, erano convinti che si trattasse di storielle per bambini, ridimensionandone il vero valore progressista”.

Grazie al potere della traduzione, queste storie del secolo scorso portano ancora conforto e insegnano la libertà di poter vivere fuori dai soprusi e mai abbassare la testa di fronte all’ingiustizia.

Connection Line contribuisce alla diffusione del pensiero di centinaia di artisti grazie ai suoi servizi di traduzione in ambito letterario.

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