L’Eredità di un’Indigena del Canada Occidentale

Retaggio dal Passato

Avatar Micaela Rudari
2/8/2020

Quante nozioni, quanti aneddoti, quanta storia possiamo raccogliere attraverso i racconti degli indigeni di una terra?

Questa è la domanda che la CBC - (Canadian Broadcasting Corporation), il servizio nazionale radiotelevisivo canadese - si è posta prima di iniziare il progetto di traduzione di otto lingue indigene del Canada, più precisamente il Gwich'in, l’Inuvialuktun, il Tłı̨chǫ​,​​il​ North Slavey, il South Slavey, il Dënësųłinë́, il Cree e lo Inuktitut. 

Un team di 17 persone ha lavorato per 3 anni, traducendo in inglese storie registrate in 60 anni su bobina ed archiviandole, per un totale 75.000 ore di materiale. 

Lo scopo di questo progetto è non solo preservare la storia del Nord e della sua gente, ma anche di condividerla con il resto del mondo.

Bertha Catholique è la prima del team ad avere completato l’archiviazione, con 3500 storie tradotte dalla sua lingua, il Denesuline, o Chipewyan, all’inglese. 

Tra i materiali più vecchi che ha tradotto, alcuni risalenti agli anni ‘70, Bertha racconta di aver sentito in prima persona quelle storie quando era bambina. 

Una di queste è la storia di sua zia che raccontava di essere fuori con la famiglia per piazzare trappole per la caccia, quando il figlio udì improvvisamente il suono di un aereo che finì per schiantarsi. Quando la famiglia di Bertha andò a controllare riuscirono a salvare il neonato dalle macerie.

Non era la prima volta che Bertha riconosceva le voci dei vecchi nastri, durante l’ascolto ha infatti sentito cugini, zii ed amici.

Bertha imparò l’inglese quando con la sua famiglia si trasferirono dalla comunità aborigena di Łutselk'e a Yelloknife e si appassionò all’ambito linguistico grazie al padre: “mio padre mi ha sempre incoraggiato, dicendomi di andare a scuola ed imparare la lingua, perchè lui non sapeva leggere e scrivere in Inglese. Così gli ho insegnato a scrivere il suo nome”, racconta Bertha.

“Sento come di star lasciando un’eredità”, dice Bertha, “come custode di una lingua e come insegnante”.

Ed è la verità: grazie al lavoro di Bertha e dei suoi compagni traduttori la storia di diversi popoli non verrà dimenticata e arricchirà la comunità canadese. Anche questo è un privilegio che solo un traduttore può vantare.

Connection Line è un’agenzia linguistica attiva dal 1997, il nostro obiettivo è mettere la nostra esperienza e conoscenza al servizio di persone e imprese per aiutarle ad abbattere le barriere linguistiche esistenti da tempi immemorabili e lo facciamo con oltre 2000 traduttori, interpreti e speaker altamente qualificati.

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