Cremlino

La Censura Russa

L’Abolizione Del Diritto di Opinione È il Canto del Cigno di una Società

Avatar Micaela Rudari
24/4/2022

Non è una novità che la Russia non sia un paese liberale, che lascia il proprio popolo libero di fare e dire ciò che vuole. Con l’avvento della Guerra in Ucraina, però, la morsa della censura si è intensificata.

Nei giorni passati abbiamo visto come la Russia abbia chiuso le porte a tutti i tipi di informazione non approvati e che riportavano la verità sul conflitto in corso: con la scusa di “disinformazione” a discapito della Russia, social media come Facebook e Twitter sono stati bloccati, tv e siti indipendenti sono stati silenziati e giornalisti e blogger vengono puniti con 15 anni di carcere se usano le parole “guerra” o “invasione”.

Google Traduttore

Anche le traduzioni vengono ora influenzate dalla politica di limitazione alla libera espressione.

Il colosso Google si è apertamente e da tempo schierato contro l’aggressione russa opponendosi all’invasione, bloccando il commercio con il paese sovietico e dando supporto all’Ucraina con i suoi prodotti. 

Questo messaggio di disapprovazione non è però del tutto sostenuto dall’azienda. Gli appaltatori del servizio di traduzione di Google per il mercato russo hanno infatti ricevuto un’email con delle direttive ben precise: la parola “guerra”, in relazione al conflitto in Ucraina, come voluto dalla legge sulla censura entrata in vigore in Russia ad inizio marzo, non può venire utilizzata dai traduttori.

Mentre sulla piattaforma un utente residente in America può trovare l’espressione “Guerra in Ucraina”, un utente russo troverà “Emergenza in Ucraina”. Un altro sostituto di guerra è “circostanze straordinarie”.

L’azienda appaltatrice del servizio di traduzione ha chiesto a Google spiegazioni, e la risposta è stata: “Anche se abbiamo sospeso gli annunci di Google e la stragrande maggioranza delle nostre attività commerciali in Russia, rimaniamo concentrati sulla sicurezza dei nostri dipendenti locali. Come è stato ampiamente riportato, le leggi attuali limitano le comunicazioni all’interno della Russia”.

Sembra dunque che il fatto sia solo legato alla salvaguardia dei dipendenti russi e non a una scelta politica.

Censura e letteratura in Russia

In passato abbiamo portato altri esempi di censura in Russia, legati nello specifico alla letteratura.

In Russia, infatti, “Il Signore degli Anelli” è riuscito a essere pubblicato in modo ufficiale e nella sua interezza solo nel 1982. Ve lo raccontiamo qui.

Mentre il libro “Hiroshima”, di John Hersey, è rimasto nascosto per 75 anni per paura di elevare gli Stati Uniti grazie alla potenza della loro bomba atomica, come potete leggere qui.

La censura è da sempre nemica dello sviluppo e del progresso della civiltà, come possiamo vedere anche nel caso della Corea del Nord. Un paese che limita o blocca la libertà di parola e la conoscenza dei propri cittadini è un paese che non potrà espandersi e creerà malcontento nel suo popolo.

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