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Come Influenzare un Traduttore Automatico

I Favoritismi dell'Intelligenza Artificiale

Avatar Micaela Rudari
17/6/2022

Quando parliamo di traduttori automatici, gestiti da un’intelligenza artificiale che calcola e ragiona sulla base di arbitrari, ci possiamo imbattere in tanti tipi di traduzioni scorrette.

A volte può essere divertente ma spesso si corre il rischio di far fare una brutta figura alla propria azienda o attività.

In questo caso vi mostreremo errori che sono causati proprio dal metodo di apprendimento di questi programmi.

Il Bias

Bias è una parola nel campo dell’informatica che indica un errore dovuto da assunzioni errate del programma dovute al processo di apprendimento automatico.

In caso di traduzioni di parole con duplice significato, il traduttore automatico sceglierà sempre la traduzione statisticamente maggiormente usata, in base a ciò che è più usato nei dati con i quali è stato svolto l’addestramento dell’intelligenza artificiale.

L’effetto di ciò sono errori e scelte che possono essere discriminanti o scorrette.

Tra i casi più tipici ci sono la scelta del genere, la scelta del singolare/plurale e del formale/informale.

Bias di genere

Alcune lingue non hanno distinzione di genere per aggettivi e sostantivi, mentre altre hanno il femminile, il maschile e a volte addirittura il neutro. Traducendo una frase da una lingua come l’inglese, dove non esiste femminile o maschile, è spesso necessario un contesto. 

“It’s so cute!” viene tradotto come “è così carino!”, mentre nel contesto si potrebbe riferire a una maglietta, la traduzione giusta sarebbe dunque “è così carina!”

Oppure la frase “I’m going to the doctor”, viene tradotta come “sto andando dal dottore”, mentre potrei stare andando dalla dottoressa, ma dal contesto non è possibile capirlo, perchè in inglese la parola doctor è usata sia al maschile che al femminile. Diverso sarebbe se la frase fosse “she is my doctor”, in questo caso il traduttore automatico sarebbe in grado di distinguerne il sesso.

Vediamo quindi come il bias tende a trasformare tutti gli aggettivi e i nomi in maschile, creando una discriminazione di genere.

Tu, lei o voi?

In inglese, la parola you è usata per indicare sia la seconda persona singolare che quella plurale.

Normalmente è possibile capire a chi ci si sta riferendo, ma in frasi brevi e senza contesto questo può essere difficile.

Inoltre l’inglese non ha una forma di cortesia formale, come in italiano con l’uso del “lei”. “You” viene dunque usato sia in contesti informali, sia in circostanze più serie.

L’intelligenza artificiale è dunque messa di nuovo alla prova e deve rispondere in base ai casi statistici.

Su Google, la domanda “do you like it?” è tradotta come “ti piace?”, singolare e informale, “what's your occupation?” viene invece evidentemente tradotto maggiormente in ambito lavorativo, perché viene tradotto con la formula di cortesia “che lavoro fa?”.

In conclusione

L’utilizzo dei traduttori automatici non è ancora giunto ad un livello di perfezione tale da permetterci di affidarsi completamente a questi sistemi.  Non sono solo questi bias i problemi che si possono riscontrare: ci sono anche modi di dire, sfumature di linguaggio e parole con un doppio significato che spesso confondono questi programmi.

Per una traduzione professionale, vi consigliamo quindi di affidarvi al servizio traduzioni di Connection Line: i nostri traduttori sono professionisti altamente qualificati che possono tradurre fino a 120 lingue, con lo scopo di aiutare privati e aziende a superare le barriere linguistiche in qualsiasi ambito, non importa quanto tecnico esso sia.

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