guerra Ucraina

Guerra in Ucraina: Traduttrice per Necessità

Quello che ci viene detto dai media è sempre vero?

Avatar Micaela Rudari
29/3/2022

Il 24 febbraio alle 4 del mattino, orario italiano, è ufficialmente iniziata l’invasione russa in Ucraina.

Ogni giorno in qualsiasi paese del mondo si ricevono notizie sull’andamento della guerra e ormai non sono solo i media nazionali a poter dire la loro anche sui social media vediamo video di tutti i tipi da chi è presente nelle zone attaccate, o anche semplicemente da chi vuole commentare in merito.

Che sia da un influencer, da un giornalista o da una testata nazionale, chi riceve le informazioni può solo farsi delle opinioni in base a ciò che gli viene detto

Ma cosa accade quando ciò che viene riportato non è la verità?

Una traduttrice per necessità

Tina Bushuieva è una studentessa di 22 anni dell’università di Pisa. Nata a Kiev, il 19 febbraio è tornata in Ucraina per una vacanza con la propria famiglia.

Sorpresa dalla guerra, la famiglia di Tina ha comunque deciso di rimanere in Ucraina e Tina, che parla italiano, ucraino, russo e inglese, ha deciso di mettere a disposizione la sua conoscenza per dare informazioni il più attinenti possibili alla verità.

Con l’informazione globale è facile incappare in errori di traduzioni. Tina se n’è resa ben presto conto e ha deciso di fare qualcosa a riguardo: “già prima dell’esplosione della guerra, ho notato che anche sui siti italiani si percepiva una tendenza filorussa nel trattare la questione Ucraina - Russia. Oggi sono contenta che la questione sia raccontata in modo diverso.“ Ed aggiunge: “oggi traduco informazioni sul conflitto che a volte possono essere interpretate in modo errato e le diffondo”. 

Il video del soldato russo

 Tina porta uno dei tanti esempi di traduzione errata che le è capitato di incontrare: “Ricordo il video pubblicato qualche giorno fa su un sito italiano che mostrava un soldato russo in ostaggio. La traduzione in italiano delle sue parole era che tutti i soldati russi non sanno nemmeno perché sono in Ucraina, che non vogliono combattere. Ma in realtà quel soldato diceva “siamo in Ucraina per niente”, ovvero “stiamo combattendo inutilmente”… Capisce quanto cambia? Quella traduzione comunicava l’ingenuità dei soldati russi che sono stati mandati a combattere senza davvero conoscere le ragioni, ma non è così.”

Riportare la verità

Ma come vedono i russi questa guerra? Ma soprattutto, cosa viene detto loro?

Tina racconta anche questo: “Mia nonna è nata in Ucraina, ma vive in Russia da anni. Dopo tre, quattro giorni dall’inizio della guerra mio padre l’ha chiamata per sapere come stesse, che ne pensava di questa situazione. Lei gli ha risposto: “Guerra? Ma quale guerra? Qui non c’è guerra”. Poi ha cambiato versione: “Ma sì, da voi c’è la guerra perché vi sparate tra di voi” ha detto, che poi è una delle idee che trasmette la propaganda russa. In sostanza, sono tre le teorie raccontate dal fronte russo: o che la guerra non c’è; o che c’è, ma tra ucraini che si sparano tra loro; la terza è che è stata la Nato a iniziare la guerra perché aveva costruito le basi militari in Ucraina per invadere la Russia.”

Il ruolo di un traduttore

Il lavoro di un traduttore o di un interprete spazia tra molti settori, da quello letterario a quello medico, da quello legale a quello pubblicitario, arrivando anche a quello politico. In tutti questi casi la buona informazione e la buona traduzione sono fondamentali.

Ricordiamo casi come la traduzione della parola “Mokusatsu” o dell’abbreviazione “Abt” abbiano portato a delle stragi inutili.

Per questo motivo in Connection Line mettiamo molta enfasi sul nostro impeccabile  controllo della qualità, con cui ci assicuriamo l’estrema fedeltà dei testi tradotti.

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